Il frantoio c'è ma non si vede. Non disturbare

18-12-2018
La benna frantoio MB-C50 al lavoro all’interno di un palazzo della Baviera

La benna frantoio MB-C50 al lavoro all’interno di un palazzo della Baviera

Al numero 45 di Franziskaner Strasse a Monaco di Baviera le persone fuggivano durante la Guerra per ripararsi nei palazzi vicini, scappando attraverso cunicoli sotterranei, in modo da non dover uscire per strada e rischiare di essere fermati. Addirittura si pensa che alcune gallerie sotterranee siano state costruite già nel 1700.

Oggi le gallerie e i cunicoli sono ancora lì, ma sopra di loro sono nate moderne palazzine, abitazioni, negozi, che a volte devono essere ampliate per ospitare nuovi inquilini o nuove attività commerciali.

Ma nei centri città è molto difficile ingrandire i palazzi verso l’esterno (ci sono strade, parcheggi, marciapiedi, insomma, poco spazio) e quindi lo si fa all’interno dei cortili.

E così è successo al civico 45, dove l’azienda tedesca Stöger Baggebetrieb, specializzata in ristrutturazioni civili, è intervenuta per costruire una nuova parte dell’edificio, demolendo parte del cortile interno per realizzare le nuove fondamenta.

A questo punto la sfida più grande è stata quella di gestire il cantiere in sicurezza, in poco tempo e senza disturbare gli inquilini del palazzo. I problemi da affrontare erano diversi: far passare le macchine operatrici – piccole per forza – per lo stretto portone di accesso al cortile. Non fare troppa polvere né troppo rumore, né troppe vibrazioni. Gestire il materiale di risulta degli scavi. Fare tutto in poco tempo e senza costi eccessi. Insomma, massima efficienza, minor spreco.

Come?

Gestione della logistica e sicurezza del cantiere. 

Il frantoio c'è ma non si vede. Non disturbare

Al civico 45 l’ingresso al cortile è piccolo e il cortile stesso è stretto. L’unica macchina operatrice capace di entrare senza problema è stato un miniescavatore da 5 tons per portare avanti le operazioni di scavo. Altro non ci passava.

E poi? Cosa fare del materiale inerte?
L’unica soluzione sembrava quella di caricarlo su piccoli furgoni e portarlo in un centro di riciclaggio, poi riportare nel cortile il materiale stabilizzato e mano a mano riempire gli scavi per le nuova fondamenta.

Ma quanti furgoncini servono per portare fuori il materiale e riportalo dentro? Quanto tempo? Con quanti costi?
Praticamente un lavoro infinito e molto costoso, oltre che complicato, tenendo conto delle limitazioni di circolazione in molti centri città e del disagio che provoca il continuo passaggio dei camion.

La soluzione?

Installare il frantoio MB-C50 sull’escavatore Cat e fare all’interno del cortile tutto il lavoro necessario. In totale sicurezza, perché la benna frantoio si manovra direttamente dalla cabina dell’escavatore. In poco spazio, perché la benna frantoio MB raccoglie il materiale inerte e lo frantuma direttamente sul posto, la macchina operatrice praticamente non deve far altro che muovere il braccio stando ferma dove è. Quindi si azzerano i costi di trasporto del materiale e si evita il passaggio di furgoni o camion. Tra l’altro l’operatore stesso può cambiare il pochi minuti la dimensione del materiale direttamente in cantiere, senza chiamare un’officina specializzata.

La benna frantoio MB-C50 inoltre non ha costi di trasporto proprio perché può arrivare in cantiere direttamente installata alla macchina operatrice con cui lavora. E dal portone stretto e basso ci passa, è piccola e compatta.

Il frantoio c'è ma non si vede. Non disturbare

Non disturbare gli inquilini del palazzo e rispettare l’ambiente

Il frantoio c'è ma non si vede. Non disturbare

Chi vorrebbe avere un cantiere sotto la finestra di casa? Nessuno. Rumore e polvere danno fastidio, oltre che essere dannosi per l’ambiente. E le vibrazioni possono compromettere la struttura degli edifici stessi.

La benna frantoio MB-C50 è dotata di nebulizzatore per l’abbattimento delle polveri, fa poco rumore rispetto ai tradizionali mezzi di frantumazione, crea poche vibrazioni alla macchina operatrice e zero agli edifici.

Quindi meno mezzi che si spostano, significa meno inquinamento, anche acustico. Riusare il materiale estratto in loco significa meno costi e meno inquinamento. Ed è così che lo scarto della demolizione diventa una risorsa produttiva in cantiere: per riempire le fondamenta della nuova costruzione, ma anche gli scavi delle tubature, il fondo stradale, i giardini come elementi di decorazione. E se non trova opportunità di utilizzo in cantiere, diventa una risorsa commerciale: può essere venduta ad altre aziende.

Insomma, do not disturb please, men at work.

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