L’utilizzo della benna frantoio e della benna vagliante di MB Crusher mi dà il vantaggio di lavorare la pietra cavata in loco per il successivo riutilizzo in cantiere
Diego Pertoldi è contitolare con David Mazzucchi della Toro Costruzioni, azienda friulana che sta realizzando un intervento di edilizia residenziale di alto pregio architettonico e basso impatto ambientale a Sistiana, nel Comune di Duino Aurisina, vicinissimo a Trieste.
Tra gli OBIETTIVI che si sono dati, uno è particolarmente sentito, ossia:
✔ minimizzare l’impatto ambientale del cantiere.
COSA è stato fatto per raggiungerlo?
✔ è stato ridotto al minimo l’impiego di materie prime vergini.
Ma quello che forse interessa di più è…COME sono riusciti a farlo?
✔ Utilizzando due unità MB Crusher, la benna frantoio BF70.2 e la benna vagliante MB-S18.
“Per quel che riguarda gli scavi – racconta il cliente - era fondamentale per noi riutilizzare al massimo la pietra scavata. I motivi sono essenzialmente due: da una parte ridurre l’impiego di materiali acquistati dalle cave, dall’altro abbattere l’impatto inquinante dei trasporti necessari a trasportare il materiale scavato dal cantiere ai siti di stoccaggio autorizzati”.
FRANTUMAZIONE IN LOCO = MENO IMPATTO AMBIENTALE
"L'aspetto innovativo è stato l’impiego intensivo della benna frantoio per ridurre volumetricamente il materiale scavato” sottolinea Pertoldi.
✔ Prepariamo le esatte pezzature per i vari riutilizzi in cantiere (sottofondi, riempimenti, ghiaiate);
✔ Riduciamo il numero di camion necessari per trasportare la roccia demolita agli impianti di raccolta.
“Si tratta non solo di ridurre l’impatto ambientale del cantiere, ma anche di abbattere i costi di gestione del cantiere stesso”.
OLTRE LA FRANTUMAZIONE
L’abbinata fra la benna frantoio e la benna vagliante consente anche una versatilità senza pari. Ora l’azienda è in grado di:
✔ preparare ogni tipo di pezzatura;
✔ lavorare con un’ottima produttività complessiva;
✔ ridurre l’impiego di materia prima vergine.